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Gramellini, sapevi che esiste il diritto ?

gramelliniScrive su La Stampa di ieri Massimo Gramellini che i giudici (romani) che hanno liberato i rom dovrebbero usare di più la “prudenza” ed il “buon senso” al fine di non innescare o fomentare recrudescenze razziste.

L’invito è fatto evidentemente in buona fede, pensando che il giudice del processo penale non sia il tutore della legalità, che applica e mantiene misure cautelari privative della libertà in base agli elementi di prova di cui dispone, ma sia una sorta di operatore sociale, di mediatore di interessi politici contrapposti: un vigile urbano, un barista alle prese con clienti indisciplinati.

Basta leggere magari qualche libro di Montesquieu, di Monsieur Arouet o, per restare nel nostro paese, di Cesare Beccaria o di Mario Pagano, o magari alla fine anche l’articolo 273 del nostro codice di rito, per comprendere tuttavia come il solo vero insegnamento che uno Stato laico, liberale e democratico può dare in proposito, è quello secondo cui non si può mai violare la legge per affermare la legalità.

Ma a questa obiezione che a qualcuno potrà sembrare troppo formale, ne aggiungiamo un’altra più sostanziale.
Ben venga dunque lo Stato, e il giudice, che incarcera tutti, colpevoli e innocenti, sospettati ed incolpati, testimoni e autori del fatto, figli, fratelli e genitori, e vicini di casa: nel dubbio tutti dentro per placare l’odio dei razzisti che – ad onta di chi, come le vittime dolenti, chiede solo giustizia – pretendono invece che si soddisfi la loro sete di vendetta ed il loro rancore sociale. Teniamoli dunque buoni ad ogni costo, magari violando la legge, la giustizia, e infine proprio la “prudenza” ed il “buon senso”. Autorizzandoli magari (sempre in buona fede) in nome di questa bizzarra “ragion di Stato” a minacciare di morte la giovane collega che difende in quel processo i diritti della famiglia rom confondendo così la difesa dei diritti con la difesa dei reati.

(avv. Beniamino Migliucci, Presidente dell’Unione Camere penali, tratto da Il Garantista del 6.6.2015)